Proposte esperienziali a Beverino

- Percorsi organizzati nel verde della Val di Vara.
- Attività all’aperto per incrementare il turismo ecosostenibile.
Il progetto che la Pro Loco i Beverino in Val di Vara vuole presentare è finalizzato a far conoscere le bellezze naturali, la peculiarità storica, le eccellenze enogastronomiche e le tradizioni locali di un comune della media bassa Val di Vara:
Il Comune di Beverino con le sue sei frazioni.
Beverino, Padivarma, Bracelli, Corvara, Cavanella e Castiglione.


La Pro Loco di Beverino, consapevole che il suo territorio per le sue vicende storiche diverse per ogni frazione interessata dal progetto, al punto che anche dialetti sono diversificati, potrebbe essere un museo diffuso, ha intenzione di creare un evento ricorrente coinvolgendo le aziende, le associazioni e la comunità locale.



1.Passeggiata tra storia e tradizioni nel cuore verde della Val di Vara
L'evento si svolgerà in due giorni consecutivi con percorsi che interesseranno un giorno i paesi sulla riva sinistra del fiume Vara è l'altro quelli sulla riva destra:
1°percorso Beverino (San Cipriano) Cavanella Castiglione (Gambella).
2°percorso Beverino (Castello) Padivarma Bracelli Corvara



Qui verranno fornite:
- informazioni sul percorso
- informazioni storiche
- una piccola colazione.

1°percorso:
Beverino San Cipriano
Cavanella
Castiglione
Gambella
La scelta di Beverino San San Cipriano deriva dal fatto che il paese nacque lì su un guado del torrente Graveglia Dell'antico borghetto rimane solo l'antica chiesa di San Cipriano in cui affiorano il coronamento e una finestra a stromboli della piccola abside.


Cavanella (pillole di storia)
Cavanella fu annessa al Comune di Beverino in epoca recente nel 1929 dal Comune di Rocchetta Vara.
Si presume che il toponimo Cavanella derivi, sotto forma di diminutivo, della parola ligure "cavanna" cioè capanna. Questa radice e la sua posizione favorevole al transito e al commercio fosse un punto di sosta per viandanti e soldati e che fosse presente una sorta di ricovero.
Importante data per la storia del borgo il 1508, anno in cui Tommaso Malaspina di Villafranca, signore di Cavanella e di altri borghi e terreni nei dintorni, fece costruire una piccola fortezza nel borgo e dalle sue fondamenta sorse, alla fine del '700, l'attuale chiesa di San Martino Vescovo, la quale ha come abside proprio una torre del Castello Malaspina. Altra attestazione storica riguarda il rapporto con i vicini borghi nel Medioevo: sono documentate scorribande da parte di uomini di Cavanella a danno degli uomini di Beverino e viceversa.
Un'altra caratteristica costruzione di Cavanella è la Casa dei Perché, enigmatico edificio decantato da Mario Soldati in La casa del perchè, recante un grosso punto interrogativo sulla facciata, fatto dipingere da un vecchio proprietario che, dopo essere emigrato in Scozia e aver fatto fortuna, avevo subito disastri economici e lutti familiari, facendo dipingere quel grosso punto interrogativo come monito eterno al senso della vita.
Castiglione Vara ha la sua storia intimamente connessa con quella dei Comuni finitimi di Tivegna, Bracelli e Padivarma. Era un luogo di passaggio da Padivarma a Ceparana, centro molto importante nel Medio Evo.Le prime testimonianze storiche attestano il possedimento di Castiglione Vara nelle mani degli Estensi e, successivamente, dominio feudale dei marchesi Malaspina Passato nelle proprietà terriere della diocesi di Luni fu il vescovo lunense Guglielmo a cedere il feudo a Nicolò Fieschi nel corso del 1253.

Sede di un castello oggi somparso, sui cui resti venne costruita l'attuale chiesa di Sant'Anna,cappella nella frazione di San Remigio, edificata intorno al 1836 per dar corpo alla confraternita insediata da lì a poco e vi si può ammirare una pregevole pavimentazione in seminato alla "genovese "datata 1837 che costituisce un elemento di unicità nel panorama dell'edilizia storica della media Val di Vara. Da vedere la parrocchiale di San Remigio Vescovo edificata nel XVI Secolo a cui fu aggiunta una navata posteriormente.
Intorno al 1276 Castiglione fu ceduto alla Repubblica di Genova di cui seguirà le sorti.

2°percorso:
- Beverino Castello
- Padivarma
- Bracelli
- Corvara
- Qui verranno fornite:
- illustrazione del percorso
- visita e cenni storici sul borgo
- una piccola colazione

Beverino Castello.
Furono gli Estensi a trasferire il paese sulla collina nel secolo XI. Beverino fu uno dei borghi più fortificati perché oltre il castello di cui ora rimane il rivellino, esisteva anche un'altra fortezza detta Castronovo di cui non rimangono vestigia. Vi si trovava un ospedale che quando divenne comune libero nel1276 fu sede comunale,una corte di giustizia amministrata dal podestà. Di fronte ai resti del castello esistono ancora gli arcieri in ferro infissi nel muro dove venivano legati i condannati alla berlina.
Padivarma (pillole di storia)
La sosta sarà ad Oltrevara dove nacque il paese intorno alla chiesa di San Lorenzo di origine alto mediovale .Della pieve originale rimangono pochi resti delle mura perimetrali e un bassorilievo di arte protoromanica che raffigura il Martirio di San Lorenzo. Doveva essere un centro stradale di qualche rilievo anche a prescindere dalla tradizione locale che attribuisce origine romana al ponte di cui restano pochi resti, perché diverse strade regionali arrivavono al ponte per immettersi nell'Antica Aurelia. Una veniva da Brugnato lungo il corso del Cravegnola e la riva sinistra del fiume Vara dove si univa alla misteriosa via regia del Gottero, probabilmente un tratturo per la transumanza delle greggi dall'Appennino Ligure Emiliano alla piana del Magra. Da qui si raggiungeva Ceparana senza passare dai monti di La Spezia e la sua piana paludosa.
Altre strade provenivano dal Porto di Luni passando per le pievi di Vezzano e Marinasco coincidenti con l'attuale percorso napoleonico dell'Aurelia.
Un'altra venendo dalla Pieve di Pignone dal celebre Santuario di S. Maria di Soviore col nome di strada romana, una grande scorciatoia tra la via litoranea per l'Iberia e la romana Aurelia. Il Santuario ebbe la cura ed il carico del ponte di Padivarma e dell'antico Ospitale di San Prospero per l viandanti probabilmente costruito quando le spoglie del Santo furono traslate da Camogli a Reggio Emila. Dell'antico Ospitale non rimane traccia se non nella voce popolare che indica come "piazza " il luogo in cui sarebbe sorto. Oltre Vara una corte di Bracelli è ricordata nel diploma otteniamo del 963 fra le antiche proprietà del Vescovo di Luni.
Bracelli. Anche Bracelli fu dominio del Vescovo di Luni e fu uno dei
paesi più fortificato della Val di Vara. Del Castello, sorto sul finire del XI secolo, non è rimasto praticamente più nulla ma dei sistemi difensivi sono ancora evidenti nelle porte le cui arcate si susseguono lungo il percorso che conduce alla sommità del borgo. Sono ancora visibili le alte e robuste case appoggiate sulla sommità e che saldamente unite una all'altra formano un antico blocco difensivo.
La dimensione delle strade interne, la ciottolatura delle vie, i caratteristici "cordoni " dimostrano il ruolo importante del " castum " svolto per più di sette secoli per il controllo dei movimenti delle persone e delle cose provenienti dagli stati confinanti attraverso l'ultimo tratto terrestre prima dell'imbarco sulla costa.L'antica parrocchiale San Maurizio trovasi exta moenia " in posizione isolata ed è l'attuale cappella cimiteriale ricostruita nel 1600.
L'attuale parrocchiale, costruita nel 1640, si trova ne centro del castello. Accanto a questa si trova l'oratorio di S. Croce forse la primitiva cappella curtense risalente all'XI secolo. Essa attesta la pratica del culto del Volto Santo di Lucca la cui diffusione in altri castelli come Ponzo'e Beverino, dimostra la presenza frequente dei mercanti lucchesi sulle grandi strade dell'Occidente. Della Torre è scomparsa ogni traccia demolita per ordine del Capitano di Spezia.

Corvara (pillole di storia)
Nata come cura della Pieve di Pignone,in età feudale assunse grande importanza . Il suo castello era situato sul vertice di un colle di fronte al Castellaro preistorico di Pignone,sede di un abitato ligure primitivo, il solo che si conosca nella Liguria orientale.
Corvara si articola topograficamente su tre nuclei costituiti dal castello sommitale, del quale si conservano pochi ruderi con gli avanzi di un acquedotto, dal borgo sottostante e a un terzo gruppo di edifici intorno alla chiesa.
I primi insediamenti risalgano probabilmente al X-XI secolo Fu dominio degli Estensi subinfeuedata da signori locali,gente di mare che ebbe nella rada di Vernazza un ottima base navale. La sua posizione era strategica e funzionale al controllo della viabilità storica che collegava Levanto,il golfo di La Spezia e la Val di Vara. Per questo Corvara fu contesa tra i Malaspina, i Fieschi e la Repubblica di Genova. Dopo molte ribellioni al dominio genovese fu venduta a Genova e trasformata definitivamente nel 1276 in una Podesteria che sopravvisse per alcuni secoli.

In ogni sosta, dei momenti di riposo dove ognuno può immortalare scorci di paesaggio o elementi naturali.
Le produzioni fotografiche potranno essere inviate a Pro Loco Beverino in Val di Vara per partecipare ad un concorso fotografico amatoriale. Le fotografie verranno pubblicate sul sito della Pro Loco.
Saranno studiati oltre alle strade asfaltate che permettono anche alle fasce più deboli di raggiungere le frazioni, percorsi di leggero trekking con l'aiuto del Cai .
In ogni sosta sarà possibile leggere e ascoltare la storia delle frazioni e visitare i siti di interesse.


Durante le soste piccoli ristori con prodotti delle aziende agricole locali. A conclusione della passeggiata sarà possibile guastare una piccola selezione di cibi locali.
A questa iniziativa saranno coinvolte tutte le attività economiche locali. Le strutture ricettive del territorio e tutte le associazioni.

Per la promozione del progetto che è importantissima, si utilizzeranno tutti i canali possibili comprese anche le agenzie di viaggio per la costruzione di pacchetti turistici.
Con questo progetto la Pro Loco vuole valorizzare il patrimonio culturale del territorio, sviluppare un turismo sostenibile, sostenere l'economia locale, coinvolgere la comunità e possibilmente farne un appuntamento fisso nel calendario degli eventi della Val di Vara.